Rivoluzione Recensioni Online in Arrivo: Trasparenza o Restrizione?
Il Governo italiano sta procedendo con una stretta significativa sulle recensioni online, in particolare per il settore turistico e della ristorazione. L’obiettivo è chiaro: combattere l’enorme piaga delle recensioni false – sia positive “comprate” dalle aziende, sia negative “pilotate” dai concorrenti.
Secondo uno studio della Commissione Europea (2022), ben il 55% delle recensioni è potenzialmente ingannevole, eppure il 70% dei consumatori le utilizza come elemento chiave per le proprie decisioni d’acquisto. Un problema che mina la fiducia e distorce il mercato.
Le Nuove Regole (Forse già da quest’anno):
Il testo del disegno di legge sulle PMI, passato al Senato e in attesa del passaggio finale alla Camera, introduce paletti molto stringenti:
- Limiti Temporali Stretti: Si potranno lasciare recensioni solo entro 30 giorni dalla fruizione del servizio o dall’acquisto del prodotto (il decreto iniziale ne prevedeva solo 15).
- Scadenza Automatica: Le recensioni avranno una “data di scadenza” e saranno rimosse automaticamente dopo due anni dalla pubblicazione.
- Prova di Acquisto: Per le recensioni che le piattaforme indicheranno come “verificate”, si richiederà all’utente di fornire una prova d’acquisto, come scontrino o fattura (“documentazione fiscale”).
Importante: La norma si applica specificamente alle recensioni relative a prodotti e servizi offerti da imprese della ristorazione, strutture turistiche (ricettive e termali) e attrazioni turistiche situate in Italia. Recensire un libro o un film, per intenderci, resta libero.
Il Dibattito: Libertà vs. Lealtà
La stretta è vista con favore da albergatori e ristoratori, che da tempo chiedono maggiore tutela contro i “leoni da tastiera” e le campagne diffamatorie orchestrate.
Tuttavia, associazioni come Adiconsum e Netcomm (associazione commercio elettronico) hanno espresso forti preoccupazioni. La richiesta di documentazione fiscale e i limiti temporali così rigidi potrebbero infatti soffocare la spontaneità e la libertà di espressione degli utenti, rendendo il processo di recensione troppo burocratico.
La Domanda Resta: Questa è la via giusta per garantire la genuinità dei feedback? O si rischia di introdurre una “censura” di fatto sulle esperienze reali (magari negative) che un utente ricorda mesi dopo la fruizione?
Fonte e Approfondimento: Dite addio alle recensioni fake (si spera): stretta Governo sui commenti




